Scoprire che Luigi Spazzapan - uno dei più interessanti pittori della prima metà del Novecento - è nato a pochi chilometri da dove vivo e che proprio lì, a Gradisca d'Isonzo, si trova la Galleria d'Arte Contemporanea a lui dedicata, mi invoglia a prendere parte ad una visita guidata per conoscere la sua storia, a me inedita.
Il carattere tormentato e impulsivo porta Luigi Spazzapan a considerare l'arte non come elemento di sussistenza ma come unica forma di libertà di espressione della sua interiorità.
Quadro dopo quadro mi rendo conto che questo artista è in continua metamorfosi: non sceglie un'unica tecnica, ma negli anni si evolve, apprende, si lascia ispirare da artisti noti a livello mondiale.
Le sue pennellate ci rendono empatici: comprendiamo infatti il suo stato d'animo, fuso assieme ad ogni singolo tratto, ad ogni particolare sfumatura.
Un artista che ci ammalia e ci fa (ri)conoscere e percorrere, attraverso le sue opere, stili differenti: colori dolci e tenui ricordano il settecento del Tiepolo (con i suoi Arlecchini bianchi); colori caldi e linee marcate richiamano l'impressionismo di Matisse (Pigiama verde fiorato); tratti leggeri rievocano il periodo rosa di Picasso (La modella); forme geometriche rammentano la pittura astratta di Kandinskij (Cavalli geometrici), mentre macchie di colore ricordano l'informale di Pollock (Paesetto di sera).
La Galleria d'Arte Contemporanea Luigi Spazzapan ci consente dunque (attraverso un centinaio di opere esposte a rotazione) di entrare all'interno di una creatività, di un animo in continua evoluzione, testimone dei tempi che cambiano, che si trasformano, come la vita di questo pittore, qui rappresentata con tutta l'onestà di un uomo non convenzionale che amava semplicemente il suo lavoro e non l'omologazione.
Diversi amici, conoscendo la mia passione, mi hanno più volte consigliato di lavorare nel turismo.
Ebbene, dopo tanti anni ancora non lavoro nel settore, ma la curiosità di scoprire nuovi scorci, nuove attività e nuovi talenti della nostra Regione permane e sono pronta a condividere i miei racconti.