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2 agosto 2018

James Joyce e Trieste: tra luoghi, musei e il Bloomsday

2 agosto 2018
Anna De Marco

James Joyce e Trieste: tra luoghi, musei e il Bloomsday

È stato inaugurato un mese fa, in occasione del Bloomsday, “Writers On Writing: Joyce on the wall”, il nuovo murales creato sulla parete perimetrale dello Stadio Grezar di Trieste e dedicato a James Joyce. Cos’è il Bloom’s Day? È una festa della durata di quattro giorni interamente dedicati alla figura dello scrittore e poeta irlandese che visse per molti anni nel capoluogo regionale. Sulla parete tre momenti salienti di uno dei suoi capolavori, l’Ulisse: l'episodio delle Sirene, il monologo di Molly Bloom e il capitolo Eolo, protagonista dell'edizione 2018. Il murales è stato creato da un gruppo di street art artist che sono confluiti nel progetto dell’Area Giovani del Comune denominato Chromopolis e a cui è stato chiesto di omaggiare questa figura importante per Trieste e i triestini. Cercando notizie su questi festeggiamenti ho voluto indagare sul legame dello scrittore irlandese con la mia città e ho scoperto molte cose. Per prima cosa il fatto che i suoi figli, George e Lucia, sono proprio nati a Trieste. Secondo: le collaborazioni con quello che ai tempi si chiamava Il Piccolo della Sera e la passione per la musica classica con annesse frequentazioni con il Teatro Verdi. Si dice tra l’altro che l’autore vide otto produzioni della stessa opera. A Trieste il “Professor Zois”, come lo chiamavano i triestini, visse soprattutto il suo periodo professionale più prolifico: qui infatti completò alcune tra le opere più importanti: “Dubliners” e “Il ritratto dell’artista da giovane” e iniziò l’”Ulisse”. Qui scrisse anche un poema autobiografico in prosa, il “Giacomo Joyce”, unica sua opera propriamente ambientata a Trieste. Trieste che Joyce finì per considerare la sua seconda patria, così simile e così differente dalla sua città natale e di cui ha regalato immagini bellissime e molto curate. Parlando della città imprescindibile è il rapporto dello scrittore irlandese con Ettore Schmitz, alias Italo Svevo. Fu un rapporto professionale e amicale di estrema importanza poiché si incontrarono, da insegnante di inglese e allievo, in uno dei momenti di maggior disillusione in ambito lavorativo per entrambi da qui nacque poi il culmine del successo per tutti e due. Se volete conoscere e approfondire meglio la storia di Joyce e Svevo ma anche visitare i luoghi cardine della vita di entrambi consiglio la visita al Museo Joyce e Svevo di Via Madonna del Mare a Trieste. Nel Museo, tra le altre cose, potete trovare: una mappa della Trieste di Joyce (esiste anche una versione della Trieste di Svevo), un video esplicativo del rapporto dell’autore con la città, nonché alcune installazioni audio/video riguardanti l’Ulisse di Joyce e una ricchissima biblioteca sui due autori con i loro testi e i testi loro riguardanti. Una visita che può essere affascinante sia per i triestini che per i non triestini e che può solleticare la curiosità dei turisti grazie alla presenza di video e pannelli esplicativi anche in lingua inglese.

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Anna De Marco

Quasi trentenne triestina col sogno di lavorare con minori in difficoltà. Curiosa di natura e sempre pronta a mettersi in gioco con nuove esperienze, sono appassionata di teatro e soprattutto di musical. Mi piace guardarmi in giro e partecipare alle iniziative culturali della città.

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