loader
3 novembre 2021
Serena Pascoli

Trieste a ottobre, tra foto e fave

Un tiepido sole di ottobre mi ha accolta a Trieste, donando riflessi al mare autunnale, ancora colmo di ricordi d’estate.
Da 12 anni a ottobre, grazie all’associazione dotART, Trieste si riempie di fotografia, l’arte della luce che, citando Capa “ha la capacità di fornire immagini dell’uomo e del suo ambiente che sono insieme opere d’arte e momenti di storia”. E la storia della fotografia è arrivata in FVG anche quest’anno con il Trieste Photo Days 2021, un festival di interesse internazionale che grazie a workshop, concorsi e progetti esposti ha portato in regione maestri dell’obiettivo, tra cui F. Cito, P. Pellegrin e B. Gilden e ha permesso la valorizzazione di fotografi professionisti ed amatoriali di tutto il mondo. I progetti selezionati si possono ammirare in vari angoli della città, fondendosi con l’arte architettonica presente, in un continuum di armonia e contrasti.
Nella passeggiata tra le mostre, essendo a Trieste a ottobre, ho dovuto fermarmi in una pasticceria per gustare le Fave dei morti. Come le ciliegie, una fava tira l’altra, passando da una fava bianca alla mandorla, che rappresenta la nascita, a una fava rosa al rosolio, che rappresenta la vita e per finire con una fava marrone, al cacao, che rappresenta la morte. Piccoli bocconi di semplice bontà, connessi con la commemorazione dei defunti. La tradizione risale ai tempi dei romani, usi a mangiare le fave sulle tombe dei loro cari; col tempo le fave si sono trasformate in dolci che ne ricordano simbolicamente la forma. Il consumo delle fave triestine (prodotto Pat dal 2004) è stato registrato anche all’inaugurazione del Castello di Miramare, 1860, dove vennero offerte agli invitati.
Oggi questi dolci, fatti ancora artigianalmente con pochi ingredienti, ma di qualità (mandorle, zucchero, uova, liquore e cacao), ci accompagnano nella nostra giornata fotografica, facendoci sentire più vicino chi è sempre nel nostro cuore.
In fondo, anche la fotografia ha spesso una funzione simile: rendere perenne un attimo che, nello stesso momento in cui abbiamo scattato se n’è già andato, ma grazie a quest’arte resterà per sempre con noi.

Live your experience

Find out about the ideas and offers for this experience in Friuli Venezia Giulia

Where to stay


Serena Pascoli

Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentari, esploratrice dei sapori friulani per passione.
Ritengo che il cibo sia profondamente connesso con la storia, la cultura e l'anima del territorio che l'ha creato e rappresenti un aspetto fondamentale di un viaggio. E io adoro viaggiare nella mia terra, il Friuli, con tutte le sue sfaccettature che si riflettono nei piatti.

You may be interested also in

All Points of Interest of Trieste