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24 luglio 2020

Prato Carnico e la mostra fotografica “Terra” di Sebastiao Salgado

24 luglio 2020
Daniela Radovan

Prato Carnico e la mostra fotografica “Terra” di Sebastiao Salgado

Un sabato pomeriggio a Prato Carnico: frutto di un invito a una mostra che mi ha da subito incuriosito, sia per l'autore delle opere, Sebastiao Salgado, che per il quadro montano in cui è incastonata.
L'atmosfera che accoglie il visitatore è riflessiva e coinvolgente: impossibile  non venir catturati  dai cinquanta scatti in bianco e nero selezionati da Salgado per far conoscere al mondo la realtà dei Sem Terra, i lavoratori agricoli brasiliani che lottano per le loro vite e una manciata di terra. I loro ritratti, gli sguardi profondi, le scene di vita quotidiana così come quelle di tensione e protesta, parlano con graffiante poesia di contraddizioni e sopravvivenza, esodi e povertà,  ambientate ai margini delle agricoltura intensive.
Con me c'è Paola Braida, uno dei membri dell'associazione Gruppo 89 di San Giovanni al Natisone che, in collaborazione con gli Amici di Osais e i Gufi della Luna hanno organizzato l'esposizione a Prato Carnico.
La mostra è arrivata in Friuli Venezia Giulia già da diversi anni e, da subito, ha iniziato a rivelarsi un'importante occasione di incontro e riflessione su alcune tematiche, soprattutto per chi era già sensibile alle realtà delle migrazioni; gli scatti sono di elevato livello tecnico ma ciò che le rende davvero splendide, è la qualità dei contenuti e degli spunti meditativi che regalano. Parlano agli occhi così come al cuore e la possibilità di viverla in questo contesto splendido contesto montano, la rende un'emozione ancora più intensa e particolare. Sia che ci si trovi da  queste parti per una semplice passeggiata, sia per un soggiorno di qualche giorno, vale sicuramente la pena sostare per un'oretta alla Casa del Popolo di Prato Carnico e soffermarsi sulle opere di Salgado: un bonus che aggiungerà ulteriore valore al tempo vissuto in questa magica valle.

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Daniela Radovan

Nata a Trieste, diplomata all'Istituto D'Arte, nel 2004 mi sono trasferita, restando comunque in Friuli Venezia Giulia, lasciando l'impiego presso il Teatro Stabile La Contrada. Lavoro nella GDO, ma le mie passioni sono rimaste il mondo della cultura e della scoperta del territorio, che esprimo scrivendo e cantando in un coro gospel.

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