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7 luglio 2021
Debora Scapolan

Palù di Livenza: archeologia e natura nel sito UNESCO

Nella zona umida che si estende tra i comuni di Caneva e Polcenigo, nella area delle sorgenti del fiume Livenza, si trova il sito del Palù di Livenza.
Si tratta di una località frequentata dagli ultimi cacciatori-raccoglitori nel corso della fase finale del Paleolitico (14mila-10mila anni fa). La più intensa ed estesa frequentazione del Palù ci fu tuttavia nel corso della fase finale del Neolitico, quando nell'area umida si sviluppò un abitato palafitticolo (tra il 4500 e il 3600 a.C.). Proprio per questo il Palù è stato iscritto nel 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO tra i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino.
I materiali rinvenuti e recuperati durante gli scavi sono molto numerosi e costituiti principalmente da strumenti in selce, frammenti ceramici e resti lignei delle strutture delle capanne; i reperti sono conservati nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale presso il comune di Torre.
Ma il Palù di Livenza, oltre che per le sue peculiarità archeologiche note fin dall'1800, è anche un luogo di grande interesse naturalistico, dove trovano vita diverse specie avifaunistiche palustri e varie piante igrofite.

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Debora Scapolan

Sono una dottoressa ambientale. La passione per i viaggi si e' unita a quelle per i video e la fotografia, per raccontare al meglio le mie esperienze di turismo slow e culturale.

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