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19 marzo 2021
Daniele Tenze

Malga Rauna con gli sci nell’ultimo weekend di libertà

Date le abbondanti nevicate optiamo per una gita fuori dai soliti itinerari scialpinistici, in zone raramente innevate ovvero quella fascia boschiva che ci permette di stare sotto al limite del pericolo valanghe.
Si parte dal cimitero di guerra austriaco di Valbruna, una comoda strada forestale, adatta a tutti! Dopo un paio d’ore ci porta alla Malga Rauna dove lasciamo uno di noi, di seguito detto il malgaro.
Noi altri procediamo verso lo Jof di Miezegnot.
Risalire un bosco vergine ha un non so che di magico che ti spedisce subito ai confini dell’inesplorato; sei in un non luogo in cui perderti cercando la strada e sognare. L’importante non è la locazione ma quello che l’ambiente riesce a darti ovvero lo stato mentale in cui ti immerge e in FVG sono molti i luoghi con queste peculiarità.
Procediamo fino ad arrivare a una crestina che da un lato dà sul malgaro con il quale ripristiniamo il contatto sonoro, dall’altra si apre sul versante nord dello Jof di Miezegnot. L’ora è tarda e i pendii carichi di neve chiedono solo di essere lasciati soli, togliamo le pelli e rientriamo.
La Malga Rauna è composta da un caseggiato chiuso al quale è accostata una casetta di due piani aperta, all’interno NON C’E’ LA STUFA, c’è legna ed è possibile accendere un fuoco sotto una tettoia, dove passiamo un’ottima serata dopo un aperitivo nei pressi della cappella Zita con davanti agli occhi un panorama rosato con i monti a confine con l’Austria e il Lussari.
La mattina salutiamo il malgaro che scenderà per la via di salita e verrà a recuperarci a Malborghetto dove confidiamo di planare con gli sci. Arriviamo a malga Strechizza, passiamo per la sorgente solforosa poi sotto il ponte dell’autostrada e infine raggiungiamo il parcheggio dove il malgaro ci recupera.
Che era una notte di luna piena l’ho detto? 

Foto di Thomas Gasparetto
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Daniele Tenze

Nato, cresciuto e probabilmente morto a Trieste ma vissuto costantemente in movimento tra FVG, Slovenia e Austria.
Portato a vivere l’ambiente nelle sue mille sfaccettature, essendo nato e cresciuto in una regione ricca di ambienti diversi, geomorfologicamente parlando.
Fin da piccolo viene gettato in grotte, buttato sul sommato Carsico, portato a camminare in montagna, a sciare sulle nevi, a esplorare lagune e spiagge.
Laureato in Scienze Geologiche, attore di professione e divulgatore scientifico per caso.
Vede nelle pratiche outdoor un modo per amare la natura e in essa un teatro dove raccontare storie e concetti scientifici.

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