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12 febbraio 2021

Gita invernale con notte in bivacco a misura di bambino… più o meno

12 febbraio 2021
Daniele Tenze

Gita invernale con notte in bivacco a misura di bambino… più o meno

Partenza è il Borgo Faul di Dierico, frazione di Paularo, Alpi Carniche centrali.
Raggiungiamo la baita Plan de Baree, una casetta incantevole con dolcissime tendine alle finestre, sarebbe da fermarsi qui se non fosse che lo spazio all’interno è poco per cinque adulti con bambina.
Poco dopo essere entrati nella foresta Forchiutta si arriva al Rifugio Forestale Chianeipade. Esso offre al viandante una stanza sotto, una fontana con acqua e una legnaia dove abbiamo spaccato la legna, non ne abbiamo troviamo di pronta, ma non c’è ragione di lamentarsi.
Dico sempre che non è scontato avere la possibilità di trovare case aperte in montagna, ma il Friuli Venezia Giulia ne è pieno. Si può sempre migliorare aprendo altre porte dando per scontato che ogni utilizzatore lascerà la casera meglio di come l’ha trovata.
Non ci sono letti né materassi né coperte ma abbiamo comunque dormito in 5 con una bambina di 3 anni, tutto è sempre possibile grazie a sacchi a pelo e materassini. Dopo aver trasformato la stanza in una camerata, uno ha dormito in mezzo alle gambe del tavolo capovolto.
L’indomani io e Paolo abbiamo proseguito. Nei pressi del guado del rio Cullar la topografia è più accidentata, abbiamo risalito una valanga scesa dal m. Turrion, poi un pendio molto irto, aggrappandoci agli alberi, che ci ha portato all’avvallamento dove sorge la Casera Turiee.
Dalla cima del m. Cullar siamo scesi in linea retta verso Dierico, DA NON FARE!!! dopo ore di serio ravanaggio siamo arrivati con il buio alla macchina.
P.S. Durante la serata, dato il vociare degli adulti, abbiamo messo a dormire la bimba, opportunamente coperta, fuori. Al rientro quando siamo andati tutti a dormire l’interessata se n’è accorta non apprezzando la nostra scelta. Vedete voi come gestire un’eventuale situazione simile.
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Daniele Tenze

Nato, cresciuto e probabilmente morto a Trieste ma vissuto costantemente in movimento tra FVG, Slovenia e Austria.
Portato a vivere l’ambiente nelle sue mille sfaccettature, essendo nato e cresciuto in una regione ricca di ambienti diversi, geomorfologicamente parlando.
Fin da piccolo viene gettato in grotte, buttato sul sommato Carsico, portato a camminare in montagna, a sciare sulle nevi, a esplorare lagune e spiagge.
Laureato in Scienze Geologiche, attore di professione e divulgatore scientifico per caso.
Vede nelle pratiche outdoor un modo per amare la natura e in essa un teatro dove raccontare storie e concetti scientifici.

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