Ci vuol compassione anche per i poveri soldati che si trova qua dal fronte dal principio della famosa guerra povera gioventù che siamo arrivati ai 20 anni e abbiamo preso le armi per entrar in campo della Libia e dopo 14 mesi di campagna siamo ritornati alle nostre case credendo di esser fuori d'ogni pericolo e in vece da 11 mesi che abbiam preso le armi siamo intrati in campo di nuovo e a spargere il nostro sangue per quella schifosa patria. Anche tu Vittorio avresti d'aver un pò di compassione dei poveri padri e le povere madri che siamo abituati a prendersi il pane dalla bocca per darlo ai suoi figli ed essi che siam buoni siano presi a farsi morire su qua in questi monti.
È ora di finirla vogliamo la pace o pure la rivoluzione quella è giusta per tutti quei vigliacchi dei signori che à gridato eviva là e di più parte sono ancora a casa perché aveva dei soldi da farsi scartare. Lori che diceva che era giusta questa guera aveva d'andar in prima linea a farsi coragio a noi, e invece manda sempre la bassa popolazione; ogni modo noi altri si toca a lasciar la nostra vita e quindi se no avem la pace presto si rivedrà scopiare la rivoluzione. Che cosa era d'andare a fare i soldati a casa che non abbiamo più nulla da mangiare. Se i signori vuol finir, i poveri e anche noi non vogliamo più sparare contro i nostri fratelli che finora abbiamo sempre mangiato nel suo stato abiamo di uciderli…
No non va bene vogliamo amazar i nostri signori che si ha mandati al macelo, quelli famosi deputati che anno provato la guerra vigliacchi traditori vogliamo vendicarsi un pò anche noi. Ogni modo questa è la fine del mondo anche Cadorna spasegia in mezo a noi ci sarà una palotola per lui se non si finisce presto guesta guerra e tutta camora e voliamo finirla dunque Vitorio anche tu se ai anima e quore avrai compasione dei tuoi soldati di mandarne qualcheduno a casa.
Abaso la guerra non la voliamo più
[in Renato Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma, p. 104-105]