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9 novembre 2020
Antonella Astori

Il mitico giramondo

Ne sentivo parlare fin da piccola e facevo domande per raffigurarmelo. Però riuscivo solo a immaginarmi un mappamondo a sfera come quello che c'era a scuola, ma non poteva essere… A quanto ne sapevo, per fare il giro del mondo ci volevano 80 giorni: c'era scritto sul libro che leggeva mia sorella. Com'era possibile che i miei zii lo facessero in giornata?
Forse, pensavo, c'è un mondo più piccolo: mi immaginavo un equatore che cominciava a Collina, passava per il Lago Volaia, poi dietro al monte Capolago, attraversava il Passo Giramondo e Bordaglia, Pierabech, Forni Avoltri per richiudersi a Collina.
Mi sembrava strano, ma ancora più strane dovevano sembrare a mia madre le domande che le facevo mentre, nella grande casa dei nonni, tutti i parenti ne parlavano. Mamma però, non riusciva a darmi le risposte che volevo circa quel "mondo", d'altronde nessuno sarebbe riuscito a rispondere alle mie domande astruse.
Intanto dall'ascoltare i racconti degli zii ero passata ad ascoltare i racconti dei cugini più grandi, accompagnati dagli zii al Giramondo. Li ascoltavo organizzare la partenza, rigorosamente all’alba, e interpretare il cielo a ovest e a nord per le previsioni meteorologiche.
Di anno in anno si consolidava in me la consapevolezza che sarebbe arrivato il giorno in cui anche io avrei fatto il Giramondo. Lo percepivo come una sorta di pietra miliare del crescere, tanto quanto il fatto che dopo le elementari si va alle scuole medie.
Finalmente venne il giorno. Assieme ai miei cugini, ormai cresciuti abbastanza da fare da guide, e gli zii a fare solo da tassisti per riportarci da Pierabech a Collina.
E questa tradizione perpetrata dalla cuginanza, la tramandiamo ancora oggi: c'è sempre una figliolanza e una nipotanza a cui far conoscere il mitico Giramondo.

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Antonella Astori

Vivo a Padova dal 2001 ma sono cresciuta tra Tolmezzo e Collina di Forni. Salgo le montagne da sempre, con gli scarponi, con gli sci, con le ciaspe o in mountain-bike. Sono laureata in Geologia e dal 2012 faccio la guida naturalistico-ambientale presso l’Orto Botanico di Padova.
 

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