Da Cercivento a Zuglio, quel piccolo pezzetto di Romea Strata in Carnia
“Dopo tanta strada a volte il corpo ci chiede di fermarci per una pausa”
È con questa frase che venite accolti presso l’antica chiesa di San Nicolò degli Alzeri nei pressi di Piano d’Arta, storicamente luogo di ospitalità e riposo per i pellegrini e i viandanti. Passaggio obbligato se vi va di percorrere i 10 km che collegano Cercivento a Zuglio in quel nuovo pezzetto inaugurato nel 2018, che si congiunge con la Romea Strata un progetto ben più ampio promosso dalla diocesi di Vicenza.
Romea Strata è fatta da una serie di vie che, dai confini del nord-est d'Italia, confluiscono in Emilia Romagna per raggiungere la Francigena e proseguire verso Roma lungo 5 direttrici, sentieri di un pellegrinaggio religioso e non solo che abbraccia tutto il turismo slow per coloro che vogliono assaporare lentamente il territorio. Non solo una via dello spirito quindi, ma un patrimonio storico e culturale che vuole, con il progetto, rivolgersi soprattutto alle giovani generazioni per educarle alla cura e al rispetto della propria storia e dei propri luoghi. Ripercorrere antiche vie, specie a piedi, genera un rapporto intenso con una terra e con le genti che la abita, determina la necessità di luoghi di ristoro e accoglienza e, non da ultimo, genera un’interessante opportunità di sviluppo turistico.
Mi son fermata ad ammirare la bellezza di questa piccola chiesetta dei templari e gli adiacenti scavi archeologici che han fatto emergere i resti dell’ospizio dei cavalieri di San Giovanni, il tutto in una cornice naturale davvero fantastica, montagne innevate a Nord e tanta vegetazione attorno. Proseguo nel cammino e incontro l’altra meravigliosa chiesetta del Santo Spirito di Chiusini, fatta erigere da Giovanni Papeglir e la moglie Elena, che in un freddo inverno ebbero un sogno o una visione. Trovarono un ramo di salvia in fiore nel luogo dove ora sorge la chiesa: ecco perché la campana grande della chiesa porta come insegna due rami di salvia, li trovate sepolti nelle tombe predisposte accanto alla chiesa, come da loro desiderio espresso nel testamento.
Il termine del cammino conduce alla Pieve Matrice di San Pietro in Carnia nel comune di Zuglio, che imponente domina la valle del But dove è collocata, ed era la città romana più settentrionale d’Italia, lungo la via che da Aquileia portava in Austria.
Un consiglio? Se raggiungete la frazioncina di Cabia sopra Piano d’Arta, famosa per la frutta tipo prugne e pere e per l’ancora attiva distilleria di Sliwovitz (liquore prodotto appunto dalle prugne), potete godere di un panorama mozzafiato su tutta la vallata e ammirare dall’alto la chiesa di Zuglio nel versante di fronte a voi della valle. Quale miglior finale poi di una giornata se non la giusta pausa al centro termale e wellness di Arta Terme?
Lo stabilimento termale oggi completamente rinnovato ha origini antiche; la fonte “Pudia” era conosciuta già dal Celti ed era campo di disinfezione e luogo di villeggiatura per le matrone di Aquileia, le proprietà terapeutiche dell’acqua solforosa erano note per la cura e per la bellezza della pelle.
Nel 1870 si inaugurò il primo stabilimento termale che vide la frequentazione di ospiti illustri da ogni dove fra i quali anche Giosuè Carducci.
Sono un gatto, ho tante vite: responsabile aziendale, partecipo all'organizzazione di eventi enogastronomici, faccio il cuoco, guido la barca, faccio sport, viaggio, leggo, scrivo e sono curiosa di ascoltare e condividere. Sono appassionata di tutto ma mi concentrerò sulle mie Top Passioni che sono il Cibo, lo sport e gli slow tour.