Ciaspolata alternativa in val Saisera: Cappella Zita
Oggi vi porto in un luogo a me nuovo, che non ho mai visitato prima: Cappella Zita. Cappella Zita è una piccola cappella a 1515 metri s.l.m. nelle vicinanze di Valbruna, Tarvisio.
Fu costruita nel 1917 dai soldati austro-ungarici per onorare la nuova imperatrice d'Austria, Zita di Borbone. La nostra escursione parte da Valbruna, proprio all’imbocco della Val Saisera, a meno di un chilometro dall’uscita autostradale di Tarvisio.
Parcheggiamo a lato della strada e subito individuiamo la segnaletica che porta alla Cappella. Davanti a noi abbiamo 700 metri di dislivello.
Ci immergiamo nella foresta e dopo pochi metri indossiamo già le ciaspole. Seguiremo la strada forestale ma in molti punti il sentiero CAI 607 consente di abbreviarla tagliando nel folto del bosco. Dato lo spesso manto di neve, non rischiamo e ci godiamo la vista sulla val Saisera che si fa minuscola sotto di noi.
Purtroppo, a pochi metri di dislivello dalla meta, la nebbia inghiotte il paesaggio. Il cielo è tutt'uno con la neve e malapena scorgiamo Malga Rauna, sepolta dal manto bianco. Ancora pochi metri e Cappella Zita ci appare in tutta la sua delicata bellezza. Cappella Zita rappresenta un’ottima gita per coloro che vogliono scoprire una sfumatura più intima del Tarvisiano. Forse il periodo migliore per visitarla è la fine dell'estate o l'autunno quando la foresta è un ottimo riparo contro la calura. Senza neve è inoltre più agevole intraprendere le altre escursioni che coinvolgono la Cappella. Su tutte la salita allo Jôf di Miezegnot e l’anello verso Malborghetto con sentiero CAI 606.
Cappella Zita è stata costruita dagli austriaci e restaurata dagli italiani. Mi piace pensare che sia un simbolo di pace, a ricordarci che le cose belle vanno custodite.
Buona camminata!
Mi chiamo Elena e sono innamorata del Friuli-Venezia Giulia. Sogno un mondo in cui tutti dicono Mandi e in cui il frico è famoso quanto la pizza. Faccio marketing per un’azienda di dispositivi medici e nel tempo libero leggo, scrivo e cerco luoghi inesplorati (o poco comunicati) del mio amato FVG.