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15 marzo 2019

Una domenica tra Dacia Arena e prosciutto di San Daniele

15 marzo 2019
Patrizia Causero

Una domenica tra Dacia Arena e prosciutto di San Daniele

Cosa c’entra l’abbinamento tra lo stadio e il prosciutto di San Daniele?
Ora ve lo spiego.

Volevo regalare una giornata a mio figlio, solo io e lui insieme, lontani dagli impegni e dalla frenesia quotidiana, che spesso ci porta a stare insieme senza però viverci completamente.
E come coinvolgere un ragazzino di 11 anni in un qualcosa che possa ricordare a lungo? Semplice! Facendogli vivere un’esperienza indimenticabile, in uno dei luoghi che per lui rappresenta un tempio: lo stadio! Il Dacia Arena.
Per me, tifosa di lunga data dell’Udinese, fiera delle mie tantissime domeniche pomeriggio trascorse tra gli spalti della Curva Nord, è un piacere infinito.
Però volevo arricchire la giornata facendogli scoprire una delle eccellenze del nostro territorio, il prosciutto crudo. Partiamo la mattina e prima di raggiungere lo stadio, arriviamo a San Daniele del Friuli. Lungo la Strada del Vino e dei Sapori c’è un piccolo prosciuttificio artigianale a gestione familiare, uno dei pochi rimasti nella zona che sfida le grandi realtà industriali.
Ad accoglierci è Marco de La Casa del Prosciutto che ci accompagna in una visita guidata all’interno della struttura. Ci introduce spiegandoci come anche il microclima della zona favorisca la perfetta stagionatura e di quanto sia importante per ottenere un prodotto ad hoc. All’interno si susseguono diverse sale in cui vengono accolte le cosce di maiale, accuratamente selezionate da allevamenti italiani. Attraverso le diverse fasi di salatura, pressatura, riposo, lavaggio, stagionatura e puntatura, il processo di lavorazione è molto interessante. Ed è affascinante anche per un ragazzino capire come arrivino questi prodotti sulle nostre tavole. E di quanta tradizione e passione ci sia dietro una semplice fetta di prosciutto crudo. La cortesia e l’accoglienza della famiglia è straordinaria e prima di lasciare il prosciuttificio, una degustazione è d’obbligo, abbinata ad un buon bicchiere di Friulano. Se vi dico che si scioglie in bocca e che ogni fetta è un’esperienza sensoriale a dir poco sublime, mi credete vero?


Vorremmo rimanere in questo ambiente così piacevole ancora un po', ma lo stadio ci attende. E’ sempre bello tornare dove si è stati bene, e questo locale ci rivedrà presto.
Ospiti dell’Udinese Calcio, arriviamo al Dacia Arena in largo anticipo rispetto al fischio d’inizio per consentirci il Walk About all’interno dello stadio, un giro che ci conduce dall’atrio all’area media, passando per le mixed zone e il campo da gioco.
È impressionante quanto sia cambiato negli anni. Nel 2016 sono state ultimate le attività di ristrutturazione per renderlo un luogo più confortevole e ampliare la gamma di servizi. Per me tornarci è un’emozione fortissima, le passioni rimangono sopite ma non muoiono mai!

Le hostess si snodano lungo i corridoi con fare sicuro, mentre io penso che se non ci fossero loro mi sarei già persa.
Uno dei luoghi più significativi sono gli spogliatoi.



Una seduta con il nome di ogni giocatore, la divisa e gli scarpini puliti pronti per la gara. E mio figlio che non parla più ma si morde le labbra, come fa sempre quando non riesce ad esprimere una gioia incontenibile. Accanto agli spogliatoi, l’area massaggio, le docce, la spa con piscina ed idromassaggio.


È il momento di percorrere quel tunnel che i giocatori attraversano così spesso e spalancare le porte di accesso al campo. Per entrambi è un’emozione bellissima, da togliere il fiato. Vedo mio figlio sedersi sulla panchina dell’Udinese. Non so di preciso a cosa stia pensando eppure il suo sguardo sognante racconta più di molte parole.
Il tour termina al Macron Store dove ognuno è libero di scegliere e acquistare un piccolo ricordo da portare a casa per raccontare quell’esperienza.

Prima di accomodarci ai nostri posti in tribuna, ci prendiamo da bere al bar e mangiamo qualcosa al buffet. Disponibile, insieme al ristorante, per chi vuole vivere un’esperienza a tutto tondo. C’è fermento nell’aria, l’attesa per questa partita è grande. L’attesa per ogni partita è grande. I commenti e le previsioni si rincorrono nei vari discorsi che captiamo qua e là dalle persone presenti.
Lasciamo il buffet per andare a scoprire un’area giochi riservata ai bambini più piccoli. Un servizio a dir poco perfetto per i genitori che vogliono prendersi un momento tutto loro e godersi la partita, certi di aver affidato i loro figli a ottime mani.
La gente arriva alla spicciolata e comincia a prendere posto, l’attesa sale.
Lo speaker legge le formazioni, la tifoseria scalda gli animi.
Si parte.
Bandiere, cori, persone sedute vicine che all’improvviso diventano una grande famiglia senza neppure conoscersi. Si scambiano imprecazioni, mani nei capelli e la loro opinione da allenatori. Fa tutto parte della meravigliosa atmosfera che si crea intorno ad una partita.
E io guardo quella Curva Nord che mi è tanto appartenuta anni prima. Eppure guardare lo spettacolo dalla Tribuna e tutto un altro colpo d’occhio, bellissimo.
Si susseguono le azioni e i gol.
Vinciamo.
I giocatori corrono sotto la curva mentre nell’aria si diffonde l’inno dell’Udinese.
E noi torniamo a casa con calma raccontandocela. Lui che mi interrompe dicendomi che da grande vorrà fare il calciatore e che si sognerà a lungo quegli spogliatoi e quella sensazione di stare al centro del campo.
La partita è il cuore pulsante di uno stadio, e la passione che lo anima lo fa battere ancora più forte.
 
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Patrizia Causero

Viaggiatrice instancabile, adoro immergermi nella realtà locale e assaporare la cultura e il cibo del posto. Ho scoperto una forte  passione per la fotografia che mi permette di vedere luoghi sempre uguali ma con occhi diversi. Mi piace il profumo dei libri. Mamma di due bambini a cui ho trasmesso le stesse passioni e curiosità.

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