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Rommel dal Kolovrat a Longarone

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Nel contesto della Ritirata di Caporetto un capitolo a parte merita l'azione compiuta dal giovane tenente tedesco Erwin Rommel, la futura "Volpe del Deserto" della Seconda Guerra Mondiale.

Assieme a molte altre forze tedesche, il Battaglione da montagna del Würtenberg di cui faceva parte giunse nei pressi del fronte italiano alla fine del settembre 1917. Dopo alcune settimane di preparazione nelle retrovie, il battaglione si trasferi a Kneza verso il 20 ottobre e da lì, la notte del 22 ottobre, sull'altura di Buzenika, 2 km a sud di Tolmino. Nei piani dell'offensiva austro-germanica, il suo compito prevedeva la protezione del Leibregiment lungo la strada che portava dal paesino di Volce (Volzana) fino alle cime dell'altopiano del Kolovrat (per proseguire poi fino al Monte Matajur).

La mattina del 24 ebbe inizio la Dodicesima Battaglia dell'Isonzo, sorprendendo i soldati italiani. Già la sera Rommel raggiunse quota 1114 del Kolovrat, conquistando diversi pezzi di artiglieria e catturando circa 500 prigionieri. Il giorno successivo, avanzò velocemente e dopo alcuni scontri a fuoco riuscì con i suoi uomini a prendere Quota 1192 (Monte Nagnoj), il Monte Kuk e ad isolare da ovest il paese di Livek (Luico). Nel pomeriggio ottenne il permesso di proseguire verso ovest, fermandosi in serata a qualche centinaio di metri dall'abitato di Jevscek. La mattina del 26, nonostante la fatica, l'azione proseguì e poco prima di mezzogiorno il Battaglione da montagna del Würtenberg raggiunse l'importante vetta del Monte Matajur (1641 metri). Nel pomeriggio iniziò quindi la discesa all'interno delle Valli del Natisone verso Pulfero, con l'obiettivo di tagliare la strada lungo una delle direttrici principali per la ritirata dei soldati italiani. Implacabili, alle 7 del mattino del 27 i soldati svevi raggiunsero Cicigolis proseguendo poi verso San Pietro del Natisone, Sanguarzo e Cividale. In circa 80 ore, Rommel ed i suoi uomini percorsero sotto la pioggia più di 50 km con 5mila metri di dislivello, respinsero qualsiasi tentativo di difesa italiana e catturarono oltre 15mila prigionieri perdendo solo 9 uomini (e circa 50 feriti).

Vista la situazione particolarmente favorevole, le forze austro-germaniche non si fermarono e proseguirono l'avanzata. Rommel attraversò Primulacco, Salt, Fagagna, Cisterna e arrivò sulla sponda sinistra del Tagliamento il 31 ottobre. Il 3 novembre, mentre con i suoi soldati si trovava ancora a Cisterna, ricevette l'ordine di deviare verso nord-ovest in modo da raggiungere Longarone e tagliare la strada ai reparti italiani in ritirata dal fronte carnico.

Oltrepassata San Daniele, il giovane tenente attraversò il Tagliamento il 5 novembre utilizzando il ponte di Cornino, proseguendo poi verso Travesio in modo da coprire la strada Meduno-Chievolis-Claut-Cimolais-Longarone. Dopo aver trascorso la notte nella zona di Travesio, l'azione riprese immediatamente dato che le avanguardie del Battaglione del Würtenberg erano sempre più vicine alle retroguardie italiane intente a fuggire. Queste, ricevuti alcuni rinforzi, il 7 novembre riuscirono a rallentare i tedeschi sulla Forcella Clautana, un passo a 1439 metri s.l.m. tra il Col del Tonon e il Monte La Gialina. A nulla servì l'azione di Rommel che, con tre compagnie, cercò di sorprendere gli italiani da sud mentre il grosso del battaglione attaccava frontalmente (direzione est-ovest). Il giorno seguente però gli italiani abbandonarono le loro posizioni consentendo ai tedeschi di avanzare fino a Claut e Cimolais dove, il 9 novembre, si svolse l'ultimo scontro a fuoco con le retroguardie italiane. Superate queste ultime, Rommel si diresse immediatamente lungo la strada militare del Vajont, riuscendo con i suoi uomini a bloccare il tentativo italiano di distruggere il ponte che porta a Longarone.

Così, in poco più di due settimane la futura "Volpe del Deserto" attraversò interamente l'attuale Friuli Venezia Giulia, contribuendo con la sua velocità e la sua tattica alla riuscita dell'avanzata austro-germanica.
 
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