C’è un profumo che sa di casa, di estate in campagna e di mani appiccicose di dolcezza: è quello della Pierçolade, il dessert della tradizione friulana che oggi propongo in tutta la sua semplicità e genuinità.
Conosciuta con nomi diversi a seconda della zona — Piarsolada, Persegada, Spiersolade, Persighi col vin — questa ricetta parla la lingua del territorio. Nasce dalla semplicità delle pesche mature, abbondanti in estate soprattutto nelle zone di Fiumicello, Latisana, Cormons e Grado, e da un ingrediente insospettabile ma perfetto: il vino.
Un dolce contadino, un sapore senza tempo
La Pierçolade si prepara con pesche (o nettarine) mature, sbucciate e tagliate a pezzetti, alle quali si aggiunge vino bianco o rosso, succo di limone e, se necessario, un po’ di zucchero — anche se, vi assicuro, "se le pesche son buone, lo zucchero non serve!"
Il tutto va lasciato a riposare in frigo per almeno tre ore, così che la frutta si impregni di aromi e il vino si faccia dolce e profumato. Alla fine, un consiglio speciale: servitela fredda, in coppa, con un paio di biscotti al burro fatti con farina di mais. Una coccola friulana, leggera e nostalgica.
Un patrimonio da gustare (e tramandare)
La Pierçolade è uno di quei piatti che si fanno “a occhio”, ma che si portano nel cuore. È protagonista nelle sagre paesane, nei ricordi d’infanzia e nei frigoriferi delle nonne durante le estati calde del Friuli Venezia Giulia.
Se vuoi provare la Pierçolade a casa tua, bastano:
- Pesche mature (a polpa bianca o gialla)
- Vino bianco (ad esempio Friulano, Ribolla Gialla) o rosso (come Refosco dal Peduncolo Rosso o Merlot)
- Succo di limone
- Zucchero (facoltativo)
E tanta voglia di rallentare e assaporare.
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