Il Rotary Club Trieste
Il Rotary Club Trieste, costituito il 2 maggio 1924, è, per anzianità, il secondo Rotary in Italia, dopo quello nato a Milano sei mesi prima.
Fu fondato da Victor A. Amodeo, su sollecitazione di Sir James Henderson fondatore del Club di Milano. Alla prima riunione conviviale parteciparono non solo vari soci del Club di Milano, ma anche una rappresentanza del Club Number One di Chicago. Alla fine della conviviale, fu rimesso al sindaco un cospicuo importo di denaro per opere civili di beneficenza nella città, siglando così, sin dal primo atto ufficiale, uno degli scopi fondamentali del Rotary, nel campo del pubblico interesse.
Il Club crebbe rapidamente, fino ad ospitare, nel 1930, il congresso nazionale.
Le relazioni fra le idee rotariane e gli ideali fascisti, però, si degradarono irrimediabilmente, fino a quando, nel 1938, il consiglio nazionale rotariano, riunitosi a Roma, deliberò lo scioglimento dell'allora unico Distretto italiano. Il Club aveva cinquantasei soci. In quella occasione fu detto: "Il Rotary si scioglie, ma c'è qualcosa che resta e che non si può sciogliere, ed è il legame di amicizia, di stima, di rispetto che si è stabilito in questi quindici anni fra i rotariani italiani, il sentimento comune che ci ha affratellati" (Achille Bossi, segretario generale).
Il silenzio del Rotary italiano durò fino al 14 settembre 1946 quando, concluso il periodo fascista e finita la guerra, i rappresentanti dei club italiani, spontaneamente ricostituitisi, diedero ufficialità alla rinascita della istituzione. Trieste, fortemente vessata dalle vicende belliche e dalle conseguenti ricadute sociali, vide i propri rotariani riunirsi nuovamente in conviviale il 24 aprile 1947.
Da allora, il Club non ha smesso di crescere, con i propri uomini migliori impegnati in una pressante azione di pungolo nei confronti della politica locale e nazionale fino a redigere, nel 1958, una sorta di libro bianco (I problemi economici di Trieste - Il Rotary e la sua azione di interesse pubblico) dove si lamentava, fra l'altro: "Questa città, che ha dato prove indiscusse di fedeltà alla Nazione, ha fatto più d'ogni altra le spese dell'ultima guerra perduta: è rimasta staccata dall'Istria e dalla Dalmazia, alle quali era intimamente collegata da traffici, interessi e relazioni secolari; è stata isolata dal suo retroterra, per buona parte comunistizzato".
Nel 1965 fu costituito un nuovo Club giovanile che fu probabilmente il modello sul quale successivamente, e sul piano mondiale, si formò il Rotaract.
Pochi anni dopo, data la continua crescita del Club, diventò evidente che non si poteva più differire la creazione di un secondo Club triestino, e si considerò l'ipotesi della fondazione di un Club contiguo che consentisse di far confluire nel Rotary le forze sparse che non trovavano posto nelle classifiche già sature del Club esistente. Venne così delimitato il territorio del Club esistente, intorno al quale si sarebbe sviluppato, ad anello, il nuovo Club suburbano. Il 27 maggio 1972, col nome originario di "Trieste, Carso, Muggia", fu ammesso ufficialmente al Rotary Internazionale il nuovo Club, che ora mantiene il più tradizionale nome di "Trieste Nord" e che si è affermato come una fiorente realtà e svolge una esemplare attività rotariana.
Nel 1976 il Club prese una ferma posizione di contrarietà al trattato di Osimo, da poco e quasi clandestinamente siglato dai rappresentanti dei governi italiano e iugoslavo, che sanciva la cessione dell'Istria nord-occidentale alla Jugoslavia. Fu diramata una lettera circolare a tutti i Club italiani invitandoli a prendere espressamente posizione contro la ratifica del trattato. Nella annuale assemblea distrettuale, i governatori riuniti deliberarono di notificare al Governo e al Parlamento il proprio definitivo pensiero sull'argomento, facendo voti perché nel frattempo si soprassedesse alla ratifica. Come ben si sa, purtroppo l'azione non ebbe effetto.
Agli inizi degli anni '80 si parlò di aggiungere un terzo Club triestino, ma, forse per la riluttanza dei soci a staccarsi dal proprio, la decisione fu presa solo nel 1998 quando, alla presenza anche di molti amici sloveni, nacque il Rotary Club Muggia.
Da allora, i tre Club vivono in amicizia e autonomia, condividendo iniziative e attività di comune interesse, con i soci di ciascuno che partecipano settimanalmente alle conviviali di uno o l'altro Club.
Ad oggi, il Club conta circa 170 Soci e intrattiene rapporti internazionali con i Club "contatto" di Graz (Austria, dal 1951), Wien West (Austria, dal 1961), Salonicco (Grecia, dal 1988) e Istanbul (Turchia, dal 1999).