Parrocchiale di Santo Stefano e Oratorio Santa Maria dei Battuti
Chiesa di Santo Stefano e Oratorio di Santa Maria dei Battuti
La Chiesa di Santo Stefano e lì Oratorio di Santa Maria dei Battuti sono due elementi cardine dell'arte friulana del Cinquecento.
Nella Chiesa di Santo Stefano è custodita la prima opera certa de "Il Pordenone", un trittico a fresco, datato 1506, raffigurante al centro San Michele Arcangelo e sulla destra San Valeriano che stringe l'elsa della spada. A sinistra spicca la figura di San Giovanni Battista.
Nella facciata semplice e sobria, degno di nota il portale in pietra di Carlo Da Corona.
Di fronte alla Chiesa di Santo Stefano sorge l'Oratorio Santa Maria dei Battuti un autentico gioiello d’arte: sulla facciata, i cui affreschi sopo il terremoto sono stati portati all'interno, spicca sul lato destro il potente S. Cristoforo,che la critica recente attribuisce a Marco Tiussi. Sul lato sinistro, suddiviso da una cornice a tre registri si notano nella zona superiore un' Adorazione dei Magi, in quella inferiore i santi protettori Valeriano, Giovanni Battista e Stefano. Sopra il portale una Madonna in trono. Questi affreschi sono generalmente attribuiti al Pordenone.
All’interno nella parte di sinistra una delle più alte realizzazioni del Pordenone: la Natività (1524), ricca di particolari e dalla vivace tavolozza. Si tratta di un’opera fondamentale per l’arte friulana: il pittore friulano raggiunge qui una poetica che risente in parte del Correggio (cit. Giuseppe Bergamin) e raggiunge vette tali che verranno poi prese a modello dai maggiori pittori contemporanei da Gaspare Negro, all’Amalteo fino al Calderari.
A lato della Natività una Fuga in Egitto, attribuita ad un collaboratore del Pordenone. Nella navata destra invece affreschi Trecenteschi. La decorazione della volta è costituita da un ciclo di episodi della vita della Vergine. Si conserva poi in questa chiesetta una pala della SS. Trinità, opera di Gasparo Narvesa (1558-1639).