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Sulle tracce del Pordenone


Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone

Nato a Pordenone tra il 1483 e il 1484, si formò in ambito friulano con influenze di Gianfrancesco da Tolmezzo e Pellegrino da San Daniele. Presto si avvicinò alla pittura veneta, assorbendo lo stile di Giorgione e del giovane Tiziano, con cui fu spesso in competizione.

Artista molto attivo non solo a Pordenone, ma anche a Cremona, Treviso, Venezia e Ferrara, dove morì nel 1539, è considerato uno dei pittori più innovativi del Cinquecento. Il Pordenone evolse dal disegno vigoroso e dai toni forti a un tratto più elegante e libero, distinguendosi per la grandiosità delle figure e delle scene e per la capacità di passare da illusioni ottiche a composizioni dinamiche e libere.

Un itinerario alla scoperta del Pordenone a Pordenone può partire dal Duomo di San Marco, dove spiccano la Pala della Madonna della Misericordia (1515-1516) e il pilastro ottagonale con le raffigurazioni della Madonna con il Bambino (1506), di San Erasmo (1512-1514) e di San Rocco (1515-1518).

Nel vicino Museo Civico d’Arte - Palazzo Ricchieri si possono ammirare i quattro scomparti (circa 1534) provenienti dal fonte battesimale del Duomo, raffiguranti episodi della vita di San Giovanni Battista.

L’itinerario può poi proseguire nei quartieri di Vallenoncello (Chiesa Santi Ruperto e Leonardo), Villanova (Chiesa di Sant’Ulderico) e Rorai Grande (Chiesa di San Lorenzo), dove sono conservati altri importanti cicli pittorici dell’artista.